Il mio viaggio enograstronomico – Il Caciocavallo Silano

Oggi voglio degustare con voi, per questa Food Experience all’insegna del gusto, il Caciocavallo Silano che per me è un prodotto fantastico.

Ne esistono di varie stagionature, ma se volete acquistare quello vero, quello del Consorzio di Tutela, deve essere presente il marchio e l’etichetta con il numero di lotto.

È un prodotto molto particolare e oggi lo degustiamo con voi… un prodotto dop stagionato per 40 giorni, prodotto dall’azienda Paese, ubicata a Guzzolino, a pochi km da Camigliatello Silano.

Ma prima mi va di raccontarvi un aneddoto. Lo sapete perché si chiama Caciocavallo? Semplice, perché si pone a cavallo di un palo di legno o di metallo, così da stagionare per bene su ogni lato. Esso ha di solito una forma conica e pesa in circa un chilo e due, un chilo e mezzo prima di stagionare.

Adesso iniziamo con la nostra analisi sensoriale. I primi due sensi che utilizzeremo sono quelli della vista e del tatto: all’esterno, il Caciocavallo appare di forma sferica con una palla sopra, con una crosta di colore giallino di media durezza, senza imperfezioni o muffe esterne e la crosta al tatto risulta abbastanza liscia. Adesso andiamo a spaccarlo a metà. All’interno, il formaggio risulta omogeneo senza rotture o buchi, la sua pasta è compatta e di colore bianco sul paglierino, questa risulta liscia al tatto e la crosta è sottile.

All’olfatto risulta con un profumo delicato e piacevole, non si sentono sentori sgradevoli, ma verso il finale si sente l’odore del latte fresco, non sentiamo odori di pezzatura poiché questo prodotto ne è privo. L’aroma è poco persistente e molto gradevole

In bocca, la masticazione non è gommosa ma piacevole con un sentore piccantino, verso il finale molto piacevole, non sono presenti sentori acidi o sgradevoli e nemmeno retrogusti.

Per me, lo ribadisco, è un prodotto fantastico, che secondo il livello di stagionatura si presta a diversi utilizzi, oltre a essere mangiato da solo accompagnato al pane. Se stagionato bene, a me piace abbinarlo alla confettura di arance, invece cotto mi piace molto panato e fritto, ma mi raccomando ci vuole una doppia panatura, così da essere molto croccante fuori e filante al suo interno: per me, uno spettacolo da provare.

A questo punto, non mi resta che darvi appuntamento alla prossima esperienza gastronomica con il gastronomo con il baffo. Se decidete di degustare questo prodotto che vi ho consigliato, interagite con me sui social e fatemi sapere che ne pensate.